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Articles by "roma"


Mazinga Z - Infinity Ã¨  il film d'animazione digitale di tributo per i 45 anni del Manga di Go Nakai. Sarà nelle sale del nostro paese dal 31 ottobre, distribuito da Lucky Red col marchio Key Films.

Il film sarà presentato in anteprima mondiale assoluta alla Festa del Cinema di Roma, il prossimo 28 ottobre grazie ad Alice nella Città: per l'occasione, a introdurre la pellicola ci sarà niente di meno che Go Nagai, l'autore del manga originale nato nel 1972. 


















Mazinga Z Infinity riprenderà le avventure di Koji Kabuto e del suo Mazinger Z, dieci anni dopo gli eventi noti a tutti gli appassionati che hanno visto l'eroe trionfare contro il Dr. Hell e il suo impero. Koji avrà a che fare con una misteriosa entità che riemergerà dalle fauci del Monte Fuji e ancora una volta il destino dell'umanità sarà affidato al protagonista e al suo Mazinger Z.




30 settembre 2017 Macbeth di Daniele Salvo al Silvano Toti Globe Theatre Roma
Recensione a cura di Francesco Grillo

Daniele Salvo ha portato con grande successo, un intenso, carnale ed oscurissimo Macbeth al Globe Theatre di Roma.
In un'opera complessa e recitata con forza si stagliano almeno 2-3 scene assolutamente straordinarie. La scena dell'ultima cena di Re Duncan a Inverness con il suo anfitrione-traditore ed i suoi nobili mi è parsa geniale, di una potenza squassante, ed anche frutto di profonda cultura storico-religiosa sulla sacralità del re medioevale - rex sacrorum, re giusto visto come figura del Cristo Re e come Lui vittima sacrificale .. rilettura di smagliante forza iconica e culturale posta tra il re sacrificato di Frazer ed il Cenacolo leonardiano.
Ammalianti le 3 Streghe/Norne/Moire/Parche giocate in un acuto contrasto tra morte e vita con una delle 3 in avanzato stato di gravidanza: la loro opera innominabile divenuta un parto da obitorio di un cadaverico e misterioso androgino. Notevole infine la tensione della con il fantasma di Banquo (un ottimo Francesco Biscione roco, carnale, denso). Potentissima la Lady Macbeth di Melania Giglio: non fredda calcolatrice ma eroticamente invasata, dionisiaca e demonica, sensuale ed insieme mascolina, con naturalezza prima aspra ed imperiosa e poi folle.
#Macbeth pieno di spiriti demoniaci cornuti, animaleschi esseri stregoneschi sorti dall'inconscio o dal sovrannaturale -difficile distinguerli nell'inferno delle coscienze dei protagonisti. Molto evidenti, nelle presenze stregonesche ricorrenti, i ricordi di Riterna di Bergman; una presenza di temi e stilemi visionaria ieratica e potente.
Le tre streghe-Norne che sembravano ripresentarsi come tre satanici officianti bergmaniani, poi come 3 camerieri animaleschi in una cena da horror scandinavo contemporaneo. Salvo pare attento al pop ed al postmoderno, che può conpiere irruzioni anche nei classici; linguaggi necessari al contatto con il pubblico di oggi. Ed era bello vedere il Globe pieno di giovani strappati per qualche ora alla schiavitù dei cellulari appassionarsi alle vicende di un aitante ed intenso Macbeth che poteva ricordare loro un cupo capovolgimento di un Re del Nord, Rob Stark, di Game of thrones, uno di quegli Stark uccisi dal loro idealismo.
Il tutto è stato un tuffo nell'oscurità del mondo, nel Nero. Solamente nero. Un Macbeth (Giacinto Palmarini costantemente illuminato da luce nera torrenziale.
Questa oscurità (rotta solo dal buon re Duncan morituro) pare quasi una citazione per contrasto dell'altrettanto maledetto Macbeth di Polanski, che giocava invece spesso sui toni del bianco di una purezza sacrale e pronta a corrompersi.
Una "Opera al nero" sovrannaturale, buia e potente che conferma le grandissime qualità del regista.

Finisagge per MACBETH l'opera più matura di Daniele Salvo  1 Ottobre 2017 al Globe Theatre di Roma 

Macbeth senza Dio.
Macbeth senza gioia.
Macbeth senza prole.
Macbeth senza più un’anima.
Il lato oscuro che nessuno di noi osa confessare.
Macbeth che è in ognuno di noi.
Macbeth: i contagiati dalla morte.
Daniele Salvo
“La vita non è che un’ombra che cammina
Un povero attore che si dimena
e si pavoneggia per un’ora su un palcoscenico
e poi
non se ne parla più.”
William Shakespeare

NOTE DEL REGISTA DANIELE SALVO
I protagonisti del Macbeth si muovono in una notte perenne. L’ambizione divora le loro menti, le loro anime. Li contamina. Li contagia sino a farli vagare in un’oscurità senza vie d’uscita. Questa notte infinita avvolge tutti i personaggi, muta le loro convinzioni, li spinge a compiere azioni impensabili, complica le cose, inquina, cela il volto del male. La luna guida i loro destini e un’ombra invisibile muove i loro fili. L’elemento esoterico è centrale nel testo: nel Macbeth la presenza di tre “strane sorelle” è determinante nella trama. Sono loro a mostrare a Macbeth visioni del futuro e a manipolare la sua ambizione omicida in un gioco determinato da forze oscure e magia nera.
La realtà dei personaggi del dramma è continuamente attraversata da riflessi, bagliori improvvisi, miraggi, ombre, ectoplasmi. “La vita non è che un’ombra che cammina”… Macbeth arriva a dubitare persino della realtà stessa. Il tema della stregoneria era centrale nell’Inghilterra del 1600 e Shakespeare doveva certamente conoscere il trattato sull’argomento del 1597 intitolato “Daemonologie”. Shakespeare aveva certamente anche un intento lusinghiero nei confronti del Re, molto interessato ai temi della stregoneria e del soprannaturale.
Vorrei che questo lavoro avesse le caratteristiche dell’allucinazione, dell’incubo, della “fiaba marcita”: il registro onirico è fondamentale nel testo ed è necessario costruire una realtà scenica regolata dalle leggi del sogno e del sonno. Nella notte tutto può accadere: si imboccano vie sconosciute, si frequentano esseri ambigui, si può essere circuiti da strani animali, creature “manganelliane” sconosciute ai più ed è facilissimo ritrovarsi in situazioni illogiche ed impossibili. Vorrei che l’atmosfera fosse quella di un film di David Lynch con la stessa densità di immaginario: le vie colme di nebbia, le case abbandonate e dimenticate, le ombre affamate di potere, i suoni ambigui ed inquietanti. Macbeth è una storia di lotte di potere tra élite. Il corporativismo, la massoneria, il familismo, le lotte per l’assegnazione delle cariche pubbliche sono all’ordine del giorno. Il tema del testo è dunque fortemente politico.
Il mondo militare in cui si muovono i personaggi fatto di metallo, fango, sangue, senso dell’onore e virilità, è di un arcaismo quasi metafisico: è un’archeologia del futuro. I soldati del Macbeth perduti tra le nebbie delle Highlands scozzesi, ricordano gli astronauti kubrickiani di fronte al monolite di “2001 odissea nello spazio”: le decisioni e le scelte di un manipolo di uomini determinano il corso della Storia. Ma che effetti può avere su un uomo il richiamo del potere? Come può un uomo esserne trasformato al punto di divenire cieco, privo di morale e di senso comune? Il potere incide sul corpo del leader, sottoposto ad un progressivo degrado fisico e morale: Macbeth sprofonda nella sua stessa fragilità. La stanza di Macbeth fa parte di un castello “mentale”, un luogo in cui si possono materializzare i peggiori incubi. Le tre streghe sono riflesse negli specchi, dormono accanto al protagonista, sono nude nella sua vasca da bagno. La fragilità, il rimorso, la fame, il languore, la trance, l’ansia e la paura perseguitano il cuore di vetro del protagonista e non lo lasciano mai, per tutta la durata dell’opera. Il tema dell’uccisione del regnante (Re Duncan) matura in un’atmosfera di insoddisfazione generale, di frustrazione, di ribellione sopita e il rimorso in Macbeth si fa sempre più forte sino a divenire insostenibile. Il Macbeth è un capolavoro che opera un vero e proprio “sezionamento” dell’emozione umana, un precisissimo iter all’interno del cuore e della mente di un uomo che sembra destinato al vertice della società, ma che diviene invece vittima della fragilità e della manipolazione. Diviene vittima del suo stesso lato oscuro, che si fa carne in un alter ego formidabile : Lady Macbeth. Lady Macbeth è una moderna donna di potere, nevrotica, bulimica, disinvolta, pronta a tutto pur di apparire, votata al sacrificio di se stessa sull’altare del predominio politico, mantide religiosa pronta a divorare il suo maschio. Compie dei veri e propri ricatti emotivi nei confronti del marito, spinge Macbeth a tramutarsi in assassino, fa riferimenti continui alla sua virilità, alla sua potenza fisica, sprofonda nella più nera natura femminile e il suo potere su Macbeth si esplica attraverso il richiamo sessuale. Il sonnambulismo di Lady Macbeth è una geniale soluzione di Shakespeare che rende la figura di Lady ancora più ambigua ed inquietante. In questo modo, per lo spettatore, non è chiaro se le sue parole, pronunciate in stato di semi-incoscienza, riflettono il suo pentimento per le azioni commesse o piuttosto sono lo specchio di un animo divorato dalle contraddizioni, quasi posseduto da una forza estranea, che la conduce alla tragedia. Macbeth: la tragedia dell’ambizione. Macbeth: la volontà di potere e di predominio che divora tutto, che rende sterili, che annienta il nostro essere più umani, che toglie agli uomini e alle donne il senso del Tutto.

Interpreti(in ordine alfabetico)
Fleance / Figlio di Macduff/ Servo LUIGI BIGNONE
Banquo FRANCESCO BISCIONE
Malcom – Figlio di Duncan MARCO BONADEI
Ross – Nobile scozzese SIMONE CIAMPI
Lennox – Nobile scozzese ELIO D’ALESSANDRO
Primo sicario / Seyward MARTINO DUANE
Macduff – Nobile scozzese GIANLUIGI FOGACCI
Seconda strega GIULIA GALIANI
Lady Macbeth MELANIA GIGLIO
Portinaio / Medico / Soldato MASSIMILIANO GIOVANETTI
Capitano / Caithness / Sicario FRANCESCO IAIA
Terza strega FRANCESCA MÀRIA
Angus / Primo messo MATTEO MILANI
Lady Macduff / Dama / Spettro MARTA NUTI
Macbeth GIACINTO PALMARINI
Prima strega SILVIA PIETTA
Donalbain / Terzo Sicario / Menteith MAURO SANTOPIETRO
Duncan – Re di Scozia CARLO VALLI
E con:
Giovane Seyward/Soldato/Servo STEFANO DI LAURO
Seyton/Soldato/Spettro, 
CLAUDIO DI PAOLA
Servo/Soldato/Spettro, MATTEO MAGAZZU’
Servo/Soldato/Spettro SEBASTIANO SPADA
REGIA
Daniele Salvo
SCENE
Fabiana Di Marco
COSTUMI
Daniele Gelsi
MUSICHE
Marco Podda
LUCI
Umile Vainieri
FONICA
Franco Patimo
ASSISTENTE ALLA REGIA
Alessandro Gorgoni
MAESTRO D’ARMI – COMBATTIMENTI
Antonio Bertusi
ASSISTENTI VOLONTARI
Alessandro Guerra, Sebastiano Spada

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