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Articles by "eventi"


Mazinga Z - Infinity Ã¨  il film d'animazione digitale di tributo per i 45 anni del Manga di Go Nakai. Sarà nelle sale del nostro paese dal 31 ottobre, distribuito da Lucky Red col marchio Key Films.

Il film sarà presentato in anteprima mondiale assoluta alla Festa del Cinema di Roma, il prossimo 28 ottobre grazie ad Alice nella Città: per l'occasione, a introdurre la pellicola ci sarà niente di meno che Go Nagai, l'autore del manga originale nato nel 1972. 


















Mazinga Z Infinity riprenderà le avventure di Koji Kabuto e del suo Mazinger Z, dieci anni dopo gli eventi noti a tutti gli appassionati che hanno visto l'eroe trionfare contro il Dr. Hell e il suo impero. Koji avrà a che fare con una misteriosa entità che riemergerà dalle fauci del Monte Fuji e ancora una volta il destino dell'umanità sarà affidato al protagonista e al suo Mazinger Z.




#65SSIFF News 02 October 2017
Festival de San Sebastián


The San Sebastián International Film Festival is considered the most important festival in the Spanish-speaking world. A selection of films produced worldwide in the last year compete at the Official Selection. It is also considered as the bridge between Europe and Latin America film industries and a meeting point for industry professionals from all over the world. San Sebastián also covers every stage on the value chain of film production through The Industry Club activities: Ikusmira Berriak, Co-Production Forum, Films in Progress and 2017 new activity, Glocal in Progress. Most of the films, once completed, are selected for the Festival's different sections. The 2017 Donostia Awards will be granted to Monica Bellucci, Ricardo Darín and Agnès Varda.





Finisagge per MACBETH l'opera più matura di Daniele Salvo  1 Ottobre 2017 al Globe Theatre di Roma 

Macbeth senza Dio.
Macbeth senza gioia.
Macbeth senza prole.
Macbeth senza più un’anima.
Il lato oscuro che nessuno di noi osa confessare.
Macbeth che è in ognuno di noi.
Macbeth: i contagiati dalla morte.
Daniele Salvo
“La vita non è che un’ombra che cammina
Un povero attore che si dimena
e si pavoneggia per un’ora su un palcoscenico
e poi
non se ne parla più.”
William Shakespeare

NOTE DEL REGISTA DANIELE SALVO
I protagonisti del Macbeth si muovono in una notte perenne. L’ambizione divora le loro menti, le loro anime. Li contamina. Li contagia sino a farli vagare in un’oscurità senza vie d’uscita. Questa notte infinita avvolge tutti i personaggi, muta le loro convinzioni, li spinge a compiere azioni impensabili, complica le cose, inquina, cela il volto del male. La luna guida i loro destini e un’ombra invisibile muove i loro fili. L’elemento esoterico è centrale nel testo: nel Macbeth la presenza di tre “strane sorelle” è determinante nella trama. Sono loro a mostrare a Macbeth visioni del futuro e a manipolare la sua ambizione omicida in un gioco determinato da forze oscure e magia nera.
La realtà dei personaggi del dramma è continuamente attraversata da riflessi, bagliori improvvisi, miraggi, ombre, ectoplasmi. “La vita non è che un’ombra che cammina”… Macbeth arriva a dubitare persino della realtà stessa. Il tema della stregoneria era centrale nell’Inghilterra del 1600 e Shakespeare doveva certamente conoscere il trattato sull’argomento del 1597 intitolato “Daemonologie”. Shakespeare aveva certamente anche un intento lusinghiero nei confronti del Re, molto interessato ai temi della stregoneria e del soprannaturale.
Vorrei che questo lavoro avesse le caratteristiche dell’allucinazione, dell’incubo, della “fiaba marcita”: il registro onirico è fondamentale nel testo ed è necessario costruire una realtà scenica regolata dalle leggi del sogno e del sonno. Nella notte tutto può accadere: si imboccano vie sconosciute, si frequentano esseri ambigui, si può essere circuiti da strani animali, creature “manganelliane” sconosciute ai più ed è facilissimo ritrovarsi in situazioni illogiche ed impossibili. Vorrei che l’atmosfera fosse quella di un film di David Lynch con la stessa densità di immaginario: le vie colme di nebbia, le case abbandonate e dimenticate, le ombre affamate di potere, i suoni ambigui ed inquietanti. Macbeth è una storia di lotte di potere tra élite. Il corporativismo, la massoneria, il familismo, le lotte per l’assegnazione delle cariche pubbliche sono all’ordine del giorno. Il tema del testo è dunque fortemente politico.
Il mondo militare in cui si muovono i personaggi fatto di metallo, fango, sangue, senso dell’onore e virilità, è di un arcaismo quasi metafisico: è un’archeologia del futuro. I soldati del Macbeth perduti tra le nebbie delle Highlands scozzesi, ricordano gli astronauti kubrickiani di fronte al monolite di “2001 odissea nello spazio”: le decisioni e le scelte di un manipolo di uomini determinano il corso della Storia. Ma che effetti può avere su un uomo il richiamo del potere? Come può un uomo esserne trasformato al punto di divenire cieco, privo di morale e di senso comune? Il potere incide sul corpo del leader, sottoposto ad un progressivo degrado fisico e morale: Macbeth sprofonda nella sua stessa fragilità. La stanza di Macbeth fa parte di un castello “mentale”, un luogo in cui si possono materializzare i peggiori incubi. Le tre streghe sono riflesse negli specchi, dormono accanto al protagonista, sono nude nella sua vasca da bagno. La fragilità, il rimorso, la fame, il languore, la trance, l’ansia e la paura perseguitano il cuore di vetro del protagonista e non lo lasciano mai, per tutta la durata dell’opera. Il tema dell’uccisione del regnante (Re Duncan) matura in un’atmosfera di insoddisfazione generale, di frustrazione, di ribellione sopita e il rimorso in Macbeth si fa sempre più forte sino a divenire insostenibile. Il Macbeth è un capolavoro che opera un vero e proprio “sezionamento” dell’emozione umana, un precisissimo iter all’interno del cuore e della mente di un uomo che sembra destinato al vertice della società, ma che diviene invece vittima della fragilità e della manipolazione. Diviene vittima del suo stesso lato oscuro, che si fa carne in un alter ego formidabile : Lady Macbeth. Lady Macbeth è una moderna donna di potere, nevrotica, bulimica, disinvolta, pronta a tutto pur di apparire, votata al sacrificio di se stessa sull’altare del predominio politico, mantide religiosa pronta a divorare il suo maschio. Compie dei veri e propri ricatti emotivi nei confronti del marito, spinge Macbeth a tramutarsi in assassino, fa riferimenti continui alla sua virilità, alla sua potenza fisica, sprofonda nella più nera natura femminile e il suo potere su Macbeth si esplica attraverso il richiamo sessuale. Il sonnambulismo di Lady Macbeth è una geniale soluzione di Shakespeare che rende la figura di Lady ancora più ambigua ed inquietante. In questo modo, per lo spettatore, non è chiaro se le sue parole, pronunciate in stato di semi-incoscienza, riflettono il suo pentimento per le azioni commesse o piuttosto sono lo specchio di un animo divorato dalle contraddizioni, quasi posseduto da una forza estranea, che la conduce alla tragedia. Macbeth: la tragedia dell’ambizione. Macbeth: la volontà di potere e di predominio che divora tutto, che rende sterili, che annienta il nostro essere più umani, che toglie agli uomini e alle donne il senso del Tutto.

Interpreti(in ordine alfabetico)
Fleance / Figlio di Macduff/ Servo LUIGI BIGNONE
Banquo FRANCESCO BISCIONE
Malcom – Figlio di Duncan MARCO BONADEI
Ross – Nobile scozzese SIMONE CIAMPI
Lennox – Nobile scozzese ELIO D’ALESSANDRO
Primo sicario / Seyward MARTINO DUANE
Macduff – Nobile scozzese GIANLUIGI FOGACCI
Seconda strega GIULIA GALIANI
Lady Macbeth MELANIA GIGLIO
Portinaio / Medico / Soldato MASSIMILIANO GIOVANETTI
Capitano / Caithness / Sicario FRANCESCO IAIA
Terza strega FRANCESCA MÀRIA
Angus / Primo messo MATTEO MILANI
Lady Macduff / Dama / Spettro MARTA NUTI
Macbeth GIACINTO PALMARINI
Prima strega SILVIA PIETTA
Donalbain / Terzo Sicario / Menteith MAURO SANTOPIETRO
Duncan – Re di Scozia CARLO VALLI
E con:
Giovane Seyward/Soldato/Servo STEFANO DI LAURO
Seyton/Soldato/Spettro, 
CLAUDIO DI PAOLA
Servo/Soldato/Spettro, MATTEO MAGAZZU’
Servo/Soldato/Spettro SEBASTIANO SPADA
REGIA
Daniele Salvo
SCENE
Fabiana Di Marco
COSTUMI
Daniele Gelsi
MUSICHE
Marco Podda
LUCI
Umile Vainieri
FONICA
Franco Patimo
ASSISTENTE ALLA REGIA
Alessandro Gorgoni
MAESTRO D’ARMI – COMBATTIMENTI
Antonio Bertusi
ASSISTENTI VOLONTARI
Alessandro Guerra, Sebastiano Spada


Cremeria Letteraria - Presidio del Libro di Lucera parteciperà per il secondo anno alla "Festa dei Lettori", iniziativa giunta quest'anno alla 13^ edizione e organizzata dall'Associazione Presidi del Libro in collaborazione con la Regione Puglia e il MIUR.
Questi gli appuntamenti che si svolgeranno tra il 26 settembre ed il 6 ottobre in Piazza Duomo n. 18 a Lucera.

Martedì 26 settembre ore 20,30 sarà ospite Silvia Bencivelli, giornalista scientifica e conduttrice radiotelevisiva (è stata tra i conduttori di Tutta Salute, in onda ogni mattina su Rai3, e da dieci anni tra le voci di Radio3 Scienza). Scrive per «la Repubblica» e «Le Scienze». Insegna giornalismo scientifico alla Sapienza di Roma. Ha pubblicato diversi libri tra cui "Perché ci piace la musica" ed "È la medicina, bellezza!". "Le mie amiche streghe" è il suo romanzo d'esordio, brillante e originale, sulle nostre superstizioni ma soprattutto sulle nostre fragilità, che ha il coraggio di affrontare ironicamente temi molto dibattuti conquistandoci con la voce irresistibile della sua autrice. Silvia Bencivelli sarà presentata da Maria Grazia De Luca con momenti musicali a cura di Giorgia Bianco.

Mercoledì 27 settembre alle 20,30 sarà la volta di Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e scrittore siciliano (attualmente scrive per Il Foglio, con cui ha collaborato fin dalla fondazione, La Repubblica e Il Sole 24 Ore), nonché conduttore e opinionista televisivo per Canale 5 e La7.
Pietrangelo Buttafuoco conversando con Raffaella Gambarelli presenterà "I baci sono definitivi", splendido libro-taccuino in cui
"rubandole" annota le storie della vita dei pendolari e ne fa "cunto". Tutte le mattine il viaggio sotterraneo gli regala una nota per il suo quaderno: incontri straordinari, storie d'innamorati, struggenti malìe, canzoni, dediche ed epiche vissute tra i sedili, i corrimani, le scale mobili e i nodi delle stazioni della metropolitana.

Venerdì 29 settembre a partire dalle 18 sarà la volta del reading "Letti dai balconi" con protagoniste le scuole lucerine: prima i ragazzi della Scuola Media Statale "Dante Alighieri" con un saggio musicale e successivamente con letture, poi proseguite dagli studenti del Liceo "Bonghi-Rosmini" e dell'I.T.E.T. Vittorio Emanuele III di Lucera. 
Le letture saranno declamate dai balconi di Piazza Duomo. 
La serata si concluderà con un monologo di Mario Rucci dal titolo "Cosa sono le nuvole".

Venerdì 6 ottobre alle 20,30 la serata conclusiva vedrà ospite Fabrizio Coscia, scrittore, insegnante, giornalista e critico letterario del quotidiano «Il Mattino» di Napoli, che in dialogo con Alfredo Padalino e accompagnato al pianoforte da Linda Vanacore, presenterà il suo ultimo splendido libro «La bellezza che resta», ovvero una riflessione sull’opera d’arte alla fine di una vita, attraverso una serie di ritratti, da Tolstoj a Freud, da Renoir alla Kahlo, da Cechov a Glenn Gould.

Info e prenotazioni:
3273509326 - 3470850970

‘Stereotipi e arzigogoli’ a Pordenonelegge per riflettere su temi urgenti e attuali, dal sessismo all’educazione al genere. Da 14 anni la casa editrice Matilda (prima nota con il nome Mammeonline), fondata e diretta da Donatella Caione, persegue l’obiettivo di promuovere l’educazione al genere, stimolando il pensiero critico, favorendo la libertà da modelli imposti, sostenendo una comprensione e un’esperienza del mondo basata sulla conoscenza e non sul pregiudizio.

Matilda, che è anche acronimo di Multicultura Accoglienza Tenacia Identità Lettura Diversità Affettività, propone uno sguardo differente per fare il punto sulle grandi mistificazioni ideologiche e linguistiche intorno a gender, sessismo e alienazione genitoriale (o parentale).
“Proporre sguardi differenti è sempre stato un desiderio della mia casa editrice che pubblica libri sulla procreazione assistita, testi senza stereotipi per offrire alle bambine e ai bambini modelli diversi da quelli che vengono proposti quotidianamente dal pensiero dominante. Libri che affrontano le discriminazioni di ogni tipo, la violenza degli uomini contro le donne o l’importanza del linguaggio di genere”, spiega Donatella e aggiunge: “quotidianamente assistiamo all’utilizzo di un linguaggio sempre più oltraggioso, sessista, irrispettoso, volgare; un linguaggio che non nomina le donne, ma che non ha reticenze nell’insulto, nell’uso delle parolacce a sfondo sessuale. Desideriamo sottolineare quanto invece siano importanti le parole, ad esempio per raccontare in ambito giornalistico la violenza contro le donne”
Di questa necessità Donatella Caione ha parlato anche alla diciottesima edizione di Pordenonelegge durante la presentazione, svoltasi domenica 17 settembre, del suo ultimo libro ‘Stereotipi e arzigogoli’ (pubblicato a marzo 2017). L’incontro è stato organizzato in collaborazione con la Carta di Pordenone ‘Media e rappresentazione di genere’ che ha la finalità di promuovere un’immagine equilibrata e plurale di donne e uomini, superando e contrastando gli stereotipi di genere nei media, per favorire una rappresentazione rispettosa della dignità della persona nell'ambito dell'informazione e della comunicazione.

A dialogare con Donatella, durante la presentazione partecipata da un nutrito pubblico costituito in larga parte da giovani, è stata la consigliera di parità dell’Area Vasta di Pordenone Chiara Cristini.
Partendo dall’accordo - che intende favorire la conoscenza e la diffusione dei principi di uguaglianza, pari opportunità, di riconoscimento e valorizzazione delle differenze - si è cercato di fornire risposte a tanti interrogativi, come ad esempio: maschi e femmine sono diversi/e? E quanto lo sono? E, soprattutto, quanto queste differenze sono determinate biologicamente o sono costruite socialmente? Quanto influenza l'educazione nutrita di stereotipi? Quali sono gli ambiti in cui le differenze sono maggiormente ‘guidate’ dagli stereotipi? Cosa possiamo fare, genitori ed insegnanti, per far sì che bambine e bambini crescano in modo libero, senza essere forzati da ruoli che vengono definiti per loro dal momento in cui nascono? E poi, cosa sono gli stereotipi? Perché sono così pervasivi? Perché vengono usati? Come difenderci?

Il tutto condividendo l’idea che una comunicazione responsabile e la sensibilizzazione degli operatori e delle operatrici possano contribuire all’abbattimento degli stereotipi di genere e a sviluppare il rispetto delle identità di donne e uomini in modo coerente con l’evoluzione dei loro ruoli nella società. Pensiero che l’associazione foggiana Donne in Rete sostiene da tempo, portando avanti ed esportando ovunque – non solo a Pordenone – le buone pratiche in tema di educazione alle differenze.

“Perché relazioni sentimentali violente, bullismo, cyberbullismo sono fenomeni che vanno prevenuti, è inutile contrastarli se prima non facciamo niente per evitarli, ma anzi diamo campo libero a pessime trasmissioni tv e terribili modelli mediatici e pubblicitari”, sostiene Caione che facendo riferimento anche all’omicidio di Specchia afferma: “e chi contrasta l'educazione alle differenze manipolando le coscienze con la 'bufala del gender' ha delle forti responsabilità in materia perché è come se sostenesse chi commette violenza”.

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