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Stagione di Prosa a
Manfredonia: avvio intenso e civile con L’estranea di casa
La stagione di prosa
è cominciata con un ottimo afflusso di pubblico e un testo denso,
impegnato e scuotente le coscienze: il mondo (in)visibile per noi
italiani delle badanti dell’Est Europa. L’estranea di casa non fa
sconti: messa in scena minima, luci essenziali e forte presenza
scenica della protagonista. Non c’è molto da produrre come
pensiero, serve solo ascoltare ed entrare nella vita da quella
sociale a quella interna dell’animo di LuminiÅ£ia, insegnante
rumena che riceverà una dolorosa lezione dalla vita. Le due
famiglie, quella propria e quella dell’assistita, vengono
sottoposte a forze centrifughe e i rapporti fra i vari membri si
trasformano da resilienti in entropici.
Allo spettatore
spetta decidere se condividere lo status migratorio ed emotivamente
migrante della neo badante dell’anziana signora Chella oppure
scegliere di non vedere, di giustificare le istanze di una madre con
un pragmatismo italo-centrato. L’estranea di casa riesce a
smuovere, è incisiva. Racconta l’oggi postmoderno e andrebbe
proposto nelle scuole, per far maturare una visione più ampia della
realtà sociale, non limitata alla geografia virtuale dei confini
nazionali (che non esistono più).
“La Signora conta
le malattie e io i suoi anni. Lei trattiene la mia giovinezza, io
cullo la sua vecchiaia.”
Tetyana Kochetygova, badante e
poetessa dal libro Il Paese delle badanti, Francesco Vietti
L’estranea di casa
con Raffaella Giancipoli, video animazioni Beatrice Mazzone, spazio
scenico Bruno Soriato, disegno luci Tea Primiterra, assistente alla
regia Annabella Tedone, consulenza linguistica Nina Balan, regia e
drammaturgia Raffaella Giancipoli.
E’ uno spettacolo
di Kuziba, produzione Compagnia Bottega degli Apocrifi con il
sostegno di Sillumina.