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[Teatro] 2017 L'estranea di casa



Stagione di Prosa a Manfredonia: avvio intenso e civile con L’estranea di casa

La stagione di prosa è cominciata con un ottimo afflusso di pubblico e un testo denso, impegnato e scuotente le coscienze: il mondo (in)visibile per noi italiani delle badanti dell’Est Europa. L’estranea di casa non fa sconti: messa in scena minima, luci essenziali e forte presenza scenica della protagonista. Non c’è molto da produrre come pensiero, serve solo ascoltare ed entrare nella vita da quella sociale a quella interna dell’animo di LuminiÅ£ia, insegnante rumena che riceverà una dolorosa lezione dalla vita. Le due famiglie, quella propria e quella dell’assistita, vengono sottoposte a forze centrifughe e i rapporti fra i vari membri si trasformano da resilienti in entropici.

Allo spettatore spetta decidere se condividere lo status migratorio ed emotivamente migrante della neo badante dell’anziana signora Chella oppure scegliere di non vedere, di giustificare le istanze di una madre con un pragmatismo italo-centrato. L’estranea di casa riesce a smuovere, è incisiva. Racconta l’oggi postmoderno e andrebbe proposto nelle scuole, per far maturare una visione più ampia della realtà sociale, non limitata alla geografia virtuale dei confini nazionali (che non esistono più).

L’Italia ha avuto milioni di migranti eppure si parla di “sindrome italiana” per le badanti che vi vengono a lavorare: le badanti spesso quando tornano in patria e cadono in depressione. Il lavoro del caregiver è di per sé logorante e bisognoso di pause e momenti di scarico emotivi; se si aggiunge lo stress delle condizioni spesso terminali degli assistiti il peso aumenta. E questo sarebbe il lavoro, poi le difficoltà di essere stranieri in terra che non fa sentire più cosi accolti gli stranieri, anche se vengono a lavare non solo i nostri ammalati ma spesso anche la nostra coscienza collettiva.


“La Signora conta le malattie e io i suoi anni. Lei trattiene la mia giovinezza, io cullo la sua vecchiaia.”
Tetyana Kochetygova, badante e poetessa dal libro Il Paese delle badanti, Francesco Vietti


L’estranea di casa con Raffaella Giancipoli, video animazioni Beatrice Mazzone, spazio scenico Bruno Soriato, disegno luci Tea Primiterra, assistente alla regia Annabella Tedone, consulenza linguistica Nina Balan, regia e drammaturgia Raffaella Giancipoli.

E’ uno spettacolo di Kuziba, produzione Compagnia Bottega degli Apocrifi con il sostegno di Sillumina.

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