Fare
una buona commedia è difficilissimo, fare una buona commedia in
Italia è un’impresa titanica, condizionato così com’è ormai il
cinema Italiano da cinepanettoni, filmetti per teenager e commediole
atte solo a far cassetta… Riuscire a fare una commedia che sappia
dire qualcosa di nuovo, che sappia raccontare una bella storia, dei
personaggi memorabili, in una cornice meravigliosa è un qualcosa di
così raro che non credo che debba sfuggire… “La kryptonite nella
borsa” è una di quelle sorprese piacevoli in un panorama
cinematografico che tende alla noia ed alla monotonia… In una
Napoli anni ‘70 che non sa né di camorra né di spazzatura,
recuperando la sua naturale vocazione ad essere scenario di piccoli
grandi racconti familiari, ecco che si muove una famiglia decisamente
fuori dai canoni, una di quelle famiglie che ora si chiamerebbe
“disfunzionale”, ma che più comunemente la potremmo definire
sgangherata: un ragazzino miope e timido, una madre depressa, un
padre fedifrago ma amoroso verso il figlio, nonni, zii “alternativi”,
maestra e amici…
Un guazzabuglio umano tenero e fragile, divertente
e verace, raccontato con una delicatezza favolistica direi quasi
francese (un po’ più di quasi specie nell’introduzione, molto
“Amelie”) Un film che sa dosare tenerezza e comicità ,
immaginazione e realtà , con un cast formidabile (in primis degli
eccezionali Valeria Golino e Luca Zingaretti), regalando quasi 2 ore
di film da ricordare… Qualche piccola sbavatura nella trama, forse,
ma sinceramente, al netto del piacere di un bel film, si può
perdonare.
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