estratto dal libro su gentile concessione dell'autore per Cinemadonia.it
Il postmoderno è un entità difficile a definirsi. Gli stessi autori che dichiarano di iscriversi e di riconoscersi nella così detta post-modernità faticano a convergere su una definizione univoca, universalmente accettata e condivisa di questo fenomeno culturale (Dellantuono, Pastore) .
Possiamo parlare di postmodernità come della cultura che si è sviluppata subsoglia dagli anni settanta in poi, ma che è emersa all’attenzione preponderante dagli anni ottanta in poi. Il postmoderno è caratterizzato da un pensiero specifico, dal collasso di quasi tutti i sistemi ideologici e di riferimento del ‘900, dalla inserzione delle tecnologie come terzo asse di intelaiatura della specie umana, insieme al binario biologico e culturale.
Trapasso moderno – La questione della fine della modernità è ancora più ardua della sua definizione. Allo stato attuale non possiamo dire con esattezza quale sia stata la sequenza e quali i suoi protagonisti; tra l’altro non tutti gli autori sono d’accordo che la modernità sia trascorsa o terminata. Il dilemma del confine della modernità sembra, almeno in parte, rimanere aperto: finisce la modernità? A. Touraine (1970), addirittura, non parla di un passaggio in avanti, ma di una retromarcia, di un processo di decostruzione: la de-modernizzazione.
C’è chi sostiene persino che si dovrebbe parlare di una separazione in “due Novecento”. Tuttavia, inevitabilmente qualcosa è accaduto nell’ultimo cinquantennio e non si può trascurarne l’importanza. Il mondo non è assolutamente più assimilabile entro i parametri della modernità classica, industriale, capitalistica, etnica, statale e non ultimo materiale-fisica.
Numerosi fenomeni socio-tecnologici hanno cambiato la nostra realtà, molti di questi processi trasformativi sono, tra l’altro, tutt’ora in corso. Potremmo così parlare di trasformazioni e conseguenze. Tra le trasformazioni più importanti ricordiamone almeno tre: le ricerche sulle nuove tecnologie, il postcolonialismo e le sue derive, le trasformazioni geopolitiche ed economiche dopo la caduta dei regimi socialisti. La nostra specie è immersa in queste metamorfosi che coinvolgono i gruppi, il nostro modo di vivere e non ultima la nostra stessa biologia.
(per approfondire leggere Addio ai confini del mondo; parte seconda)
Tra le conseguenze delle grandi trasformazioni ricordiamo almeno tre macro fenomeni: la creazione di un nuovo tipo di spazio-tempo (spazi virtual-transnazionali) e l’alterazione di quello consueto in terre vulnerabili; l’emergere ed il sussistere di un nuovo tipo di pensiero tra i sapiens (la cosiddetta fine delle “grandi narrazioni” e sue conseguenze sul pensiero dei postmoderni); il post-umanismo: trasformazione del corpo e della psiche per effetto delle nuove tecnologie.
(per approfondire leggere Addio ai confini del mondo; parte terza)
Quanto sopra scritto, naturalmente, non rende conto della portata di questi eventi bio-socio-psicotecnologici cui tutti noi siamo sottoposti. Il mondo intorno a noi è sollecitato, stirato mesmerizzato tra campi di energie, che in parte sono nuovi e in parte riadattati (mutati): se la realtà perde le caratteristiche che conoscevamo e diviene altro. Nondimeno essa è riflessiva, cioè si avvede di quello che gli accade e tenta di conservare una rotta. Le prossime generazioni, e almeno alcune di quelle presenti, dovranno fare i conti con la resa del mondo che conoscevamo, mentre già emerge il nuovo sistema, e navigarci dentro. Mentre i confini collassano, le cose si trasformano.
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